Peste suina, pronti a fare la nostra parte


Tabella dei contenuti

    Il presidente dellAtc Vt2 Alberto Scarito lancia un appello ai cacciatori per mettere in campo le azioni previste dalla regione per tenere lontano il virus che sta infestando i cinghiali anche nel Lazio. La peste suina è una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali, ma che non è trasmissibile agli esseri umani.

     

    Per fronteggiare lemergenza peste suina africana, lo scorso 14 giugno la regione Lazio ha adottato il PRIU Piano regionale interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africane nella specie cinghiale”. Il piano ha lobiettivo di ridurre la densità dei cinghiali presenti sul territorio per evitare che il virus continui a diffondersi. “I gravi rischi di diffusione della peste suina africana e lesigenza di adottare con urgenza sistemi di controllo della specie cinghiale – spiega il presidente dellAtc Vt2 Alberto Scarito – sono finalizzati a ridurre i rischi sanitari nonché il relativo impatto economico che lepidemia può arrecare. Al momento, non esiste cura né vaccino al virus della peste suina; è quindi molto difficile contenere la sua diffusione, col rischio, elevato, di provocare gravissimi effetti sul patrimonio faunistico, zootecnico suinicolo e nel settore della lavorazione delle carni di maiale. Per questa ragione abbiamo deciso di collaborare attivamente nell’attuazione del piano e ci siamo resi disponibili a concertare con gli altri ambiti territoriali di caccia delle modalità operative in grado di offrire risposte concrete e realmente attuabili”.

    Diverse le azioni previste dal PRIU. Lobiettivo del piano, infatti, è quello di arrivare a un aumento del prelievo del 30% rispetto alla media del triennio 2019-2021. Per farlo sono ammesse tutte le forme di caccia, dalla braccata alla girata, inclusa quella in selezione, nonché il controllo numerico operato dalla polizia provinciale, anche tramite catture. “LAtc Vt2 – dice ancora Scarito – dovrà, quindi, intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire il completamento del piano di selezione attuale e il raggiungimento degli obiettivi posti dalla regione. Per questa ragione è necessario che i cacciatori di selezione intensifichino le uscite, e quindi i prelievi, che devono andare oltre gli interventi di tipo puntuale, fino a oggi basati sulla segnalazione da parte di agricoltori”.

    Al momento il territorio dellAtc Vt2 è in zona bianca, ovvero, al confine con la zona cuscinetto creata per isolare il territorio (zona rossa) dove sono stati rinvenuti animali infettati dalla peste suina. “Il ruolo dei cacciatori – conclude il presidente dellAtc Vt2 – in questo particolare momento storico è ancora più fondamentale. Esiste il concreto rischio di vedere allevamenti di suini decimati dalla peste e allo stesso tempo continuare a costatare di danni provocati dai cinghiali all’agricoltura. Con le azioni previste dal piano della Regione possiamo davvero fare qualcosa di importante per il nostro territorio”.